C redo fortemente ad una sempre più esplicita richiesta e ricerca di spazi personali per raggiungere il proprio benessere psicofisico.

Fra percorsi di conoscenza ed esperienza, l’incontro che si propone, si colloca come pausa di riflessione e meditazione; come un sostare all’ombra della grande quercia, che si erge nel nostro cammino individuale.

Diventa così il punto verso l’agire e il riflettere, l’incontro con quella parte di noi che tanto, nella nostra vita e nella nostra coscienza, abbiamo cercato.

Così, sotto le sue mobili e vitali fronde, ci si immerge in lunghi respiri d’interiore silenziosa freschezza; pieni di significati e forze trattenute, nell’immensità delle grandi armonie e nell’equilibrio dell’universo.

Ogni gesto del nostro operare sulla terra lascia un segno, testimone di tutto il lavoro compiuto.

Come un arciere con la sua freccia, l’efficacia del gesto, la sua capacità di trasformare, sono in relazione con la forza interiore che lo sorregge e lo guida.

Solo in quel modo, dal centro, si irradiano fasci di luce: tenere accesa quella luce è importante.

Lo sviluppo umano consiste nel portare a poco a poco, nell’elemento sensibile, quanto prima esisteva nel soprasensibile; coltivare il senso dell’arte equivale a preparare il terreno con il quale si può entrare nelle sfere verso cui tende la conoscenza.

L’euritmia è arte del movimento che rende visibile quanto è soprasensibile e che dona al nostro corpo una nuova ricettività per il mondo spirituale; e se l’euritmia ci mostra il cammino verso quel gesto creatore che configura l’essere umano, la pittura, la poesia, la respirazione, la meditazione, la comunicazione, solleva alla veglia l’esperienza dell’anima, che diventa dono della potenza dell’universo.

Il “cerchio di luce” si rivolge perciò alla conoscenza dell’anima, all’esplorazione della coscienza, un viaggio nella ricerca della propria interiorità.

Maha Rasa